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Aspettando a lavarsi i denti, la superficie dei denti ha il tempo di rimineralizzarsi grazie agli ioni di calcio e fosfato presenti nella saliva, tornando così più resistente.

Nello studio del professor Thomas Attin (attualmente direttore della Clinica di medicina preventiva, parodontologia e cariologia della Clinica universitaria di medicina dentaria dell’ateneo di Zurigo), ognuno degli undici volontari ha tenuto in bocca per 21 giorni sei campioni sterili di sostanza dentale (montati su placche amovibili). Ogni giorno – mattina e sera – i partecipanti allo studio toglievano le placche di bocca e per 90 secondi le immergevano in una comune bevanda rinfrescante con un valore di ph pari a 2,9. In seguito rimettevano i campioni in bocca e li lavavano con uno spazzolino elettrico e con il dentifricio.

Dopo tre settimane si è misurata la perdita di sostanza sulla superficie dei campioni e si è visto che l’abrasione era inferiore tra i volontari che avevano aspettato da 30 a 60 minuti prima di lavarsi i
denti. Ciò dimostra che lo smalto risulta maggiormente consumato se i denti hanno subito i cosiddetti danni da erosione causati dagli acidi.

Un numero sempre maggiore di bambini e adolescenti presenta simili erosioni, che risultano, tra l’altro, dal consumo frequente di cibi, farmaci e bevande acide. Queste ultime presentano in parte un alto contenuto di acidi della frutta. Gli acidi aggrediscono gli strati esterni dello smalto e la dentina, dopodiché, spazzolando la superficie intaccata (demineralizzata) del dente, se ne provoca l’abrasione.

Aspettando a lavarsi i denti, la superficie dei denti ha il tempo di rimineralizzarsi grazie agli ioni di calcio e fosfato presenti nella saliva, tornando così più resistente.

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